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cobolli: rossi e da juve
segue dalla prima
Lui in azzurro c’è già, a mancargli piuttosto è il bianconero. Potrebbe essere solo una questione di tempo. In estate la Juventus ha pensato all’italoamericano per un’eventuale sostituzione di David
Trezeguet. Pensiero che non è svanito. Anzi. Dopo l’addio annunciato dallo stesso Trezegol
nei giorni scorsi si è pure rafforzato. «Giuseppe Rossi può essere da Juventus, prima però fatemi digerire gli ultimi acquisti». Parola del presidente Giovanni Cobolli Gigli. Ieri mattina il numero uno bianconero ha accolto la delegazione bulgara a Torino. In Comune, ovviamente, c’era anche il padrone di casa Sergio
Chiamparino, oltre al presidente granata Urbano
Cairo e quello federale Giancarlo
Abete. Si è partiti dall’Italia, si è proseguito con l’ItalJuve, chiudendo con la Juventus e basta. Nulla di strano, di questi tempi. «La Nazionale a Torino è un orgoglio, per noi è una grande soddisfazione fornire tanto materiale all’Italia. Nell’ultimo Mondiale hanno trionfato parecchi juventini, mi auguro possa succedere così anche in Sud Africa ». Con l’acquisto last minute
di Fabio Grosso dal Lione, il “blocco Juve” ha raggiunto quota otto: da Buffon a Cannavaro,
da Chiellini a Legrottaglie,
fino a Marchisio, Camoranesi, Iaquinta. E appunto Grosso. Ma il gruppo è destinato ad allargarsi. Il primo della lista potrebbe essere
Amauri, pronto a diventare italiano a tutti gli effetti. Ieri il brasiliano si avvicinato tantissimo. Una questione di metri. Già, Italia e Juventus si sono allenate entrambe a Vinovo e entrambe alle 10.30: «Spero che quei 7-8 metri che hanno diviso Amauri dal gruppo azzurro presto si possano azzerare. Il brasiliano in Nazionale - continua Cobolli per me e per la Juventus sarebbe un onore. Io non la penso come Vicini: è giusto che nell’Italia possano giocare tutti coloro a cui la legge lo consente. Senza contare che Amauri in azzurro sarebbe un vantaggio anche per noi: elimineremmo qualsiasi stress legato alle trasferte in Sud America». Il semaforo verde si accende anche per Alessandro Del Piero: «Credo che il nostro capitano abbia le possibilità per rientrare nel gruppo di Lippi. Il ct lo conosce alla perfezione, non ha bisogno di provarlo. Se Del Piero si presenterà alla fine di questo campionato, come ci auguriamo, con brillanti risultati sportivi e magari avendo anche vinto con la Juventus, immagino che il commissario tecnico possa pensare a lui. Permettendogli in quel modo di esaudire il sogno del Mondiale ».
DIEGO-ALEX Aspettando il Sud Africa, Cobolli ha iniziato un altro conto alla rovescia. «Non vedo l’ora di vedere insieme
Diego e Del Piero. Sono il primo tifoso di Alex e il brasiliano, che è ancora al 70 per cento delle potenzialità, mi piace tantissimo. E’ una coppia che può fare scintille. Per il quando e il dove, però, decide
Ferrara che li vede tutti i giorni e saprà valutare al meglio ». La certezza, anche se il presidente juventino ancora non la definisce così, è l’addio a fine stagione di David Trezeguet:
«Si sta allenando con impegno per ritagliarsi un ruolo da protagonista. Da David mi aspetto una stagione importante, poi a fine anno parleremo del divorzio. Mi è piaciuto molto, comunque, che abbia detto di voler andarsene con una vittoria». Per un Trezegol che va, come detto potrebbe esserci un Giuseppe
Rossi che viene. Guarda caso un altro del clan Italia.
L’attaccante del Villarreal è uno dei nomi più caldi sul taccuino del ds Alessio Secco. VOGLIA DI SCUDETTO
Con gli oltre 50 milioni spesi sul mercato si punta a vincere, non più soltanto a fare bene. «Mi piace che Ferrara lo ripeta spesso. Ciro è un grande ex giocatore, ma soprattutto un tecnico autorevole. Con tutti i giocatori, compreso Del Piero. Si è meritato questa possibilità: durante l’estate di Calciopoli rifiutò di allenare le selezioni giovanili per portare avanti il progetto del nostro settore giovanile». Dopo i sei punti nelle prime due partite, sabato sera la Juventus riattacca la spina. Di nuovo all’Olimpico di Roma. «Con la Lazio sarà dura: hanno un tecnico bravo e in attacco sono molto veloci. Hanno battuto l’Inter in Supercoppa e lo scorso anno ci hanno pure eliminato in coppa Italia. Ecco perché se dovessimo vincere, l’ottimismo di questi tempi si trasformerebbe in una ragionevole certezza». Tanta roba, insomma.