Il brasiliano aumenta i carichi per raggiungere il top della condizione. L’argentino: «Gioco? Ci sono molte possibilità»
DA ROSARIO all’Olimpico, ci risiamo: a ranghi ridotti, domani sarà riproposta un porzioncina di derby del Sudamerica tra Argentina e Brasile. Un derby che Diego Ribas da Cunha non ha potuto giocare (non ancora convocato da
Dunga), ma che conta di rivivere domani sera quando si troverà di fronte - salvo ulteriori imprevisti - Mauro Zarate,
pure lui solo spettatore sabato scorso, ma deciso a riappropriarsi della scena quanto prima. Entrambi sanno che i riflettori dell’Olimpico saranno puntati su di loro: loro che sono beniamini dei tifosi, loro che sono ciliegina (costosa, ciliegina, da quasi 25 milioni di euro a testa) dell’ultima campagna acquisti laziale e bianconera.
SUPER LAVORO Diego ha già dimostrato d’essersi calato perfettamente nella parte, qui in Italia. Ha ispirato il gol di Iaquinta contro il Chievo, ha firmato la sua prima doppietta di Serie A contro la Roma, proprio lì: sulle zolle dell’Olimpico capitolino che saranno teatro del match di domani. Due settimane fa, dopo le perle preziose del brasiliano, il settore ospiti era esploso di gioia, il resto dello stadio ammutolito. E pure i compagni di Diego, effettivamente, un po’ senza parole - in segno di stupore - lo erano rimasti. Ritrovandole mano a mano, per tessere lodi e fregarsi le mani in prospettiva futura. Lo stesso Cannavaro, ad esempio, s’è intrattenuto con
Lippi durante il raduno della Nazionale, spiegando quanto sia rimasto impressionato dal neo acquisto bianconero per qualità e professionalità. Magari fosse italiano. Diego, ovviamente, vuole continuare a stupire. E il fatto che ieri, dopo l’allenamento, abbia svolto un ulteriore lavoro di potenziamento, la dice lunga sulla sua intenzione di continuare il suo show.
ZARATE C’E’ Stessa determinazione per il numero dieci biancoceleste, che ieri ha svolto gli esami radiografici alla clinica Paideia. Arrivato corrucciato e preoccupato («Sto bene, ma non lo so se ce la farò. I tifosi sono preoccupati? Anche io») ne è uscito dopo mezz’ora piuttosto rasserenato: «E’ andata abbastanza bene anche se non sono un dottore. Adesso vado a provare. Quante possibilità ci sono che io giochi con la Juve? Tante ». Il referto medico, diramato nel tardo pomeriggio di ieri, ha confermato le buone sensazioni del calciatore. L’esame, infatti, «non ha evidenziato la presenza di lesioni muscolari degne di nota sulla coscia sinistra». Da ieri Maurito è stato affidato al preparatore atletico Rinaldi, che gli ha fatto svolgere un programma basato su cure fisioterapiche e una leggera corsa. Non ha avvertito fastidi particolari: fondamentale sarà la rifinitura di domani mattina. Lui vuole esserci, anche se lo staff medico utilizza tutte le cautele del caso: una decisione verrà presa solo in extremis.
POLEMICA Curiosità: Zarate, prima di lasciare la clinica, ha abbassato il finestrino della sua auto, dichiarando in modo polemico: «E comunque, non sono stato a Fregene». Perché queste parole? Retroscena: nelle ultime ore si era sparsa la voce che l’argentino si fosse infortunato giocando nel weekend a calcio-tennis in spiaggia. Cosa non vera, visto che dopo aver fatto ritorno dalla trasferta di Saragozza, l’attaccante si era sottoposto immediatamente ad un primo controllo medico che aveva fatto temere uno stiramento.